Paolo Ventura

Nel suo studio di Brooklyn inizia a lavorare a un progetto sulla Seconda Guerra Mondiale in Italia: crea delle scenografie con Paolo Ventura disegna ogni dettaglio e poi crea, incolla, attentissimo ai particolari (pavimenti, finestre, lampade, tavoli, letti, figure umane, persino i cieli). Alla fine di questo processo fotografa la scena da lui creata. Non solo ricerca storica ma anche recupero di una dimensione onirica e infantile, ripresa dai racconti dei nonni sulla Grande Guerra. Non solo ricerca storica ma anche recupero di una dimensione onirica e infantile, ripresa dai racconti dei nonni sulla Grande Guerra.

Il ciclo del 2006 dal titolo War souvenir, si staglia come una suggestiva mise en scene di diorami, in bilico tra surreale e trasognato, dove la guerra si annida più nel meandro subconscio dei ricordi che nella trasposizione fedele storiografica. Il successo del ciclo sulla guerra è planetario e gli vale libri e mostre personali, partendo da New York per allargare la sua fama nel resto del mondo.

Nel 2009 è la volta di Winter Stories, già dal titolo del ciclo, una narrazione immaginifica dedicata all’inverno, dove regnano malinconia e solitudine e la carica di emotività trasmessa, si accompagna a una finezza stilistica, anche nella costruzione delle scene, sempre più precisa.

La trilogia dei suoi lavori di fotografie e diorami, si conclude nel 2012 con un progetto dedicato a Venezia: The Automation.

Paolo Ventura è l’autore contemporaneo delle “fiabe fotografiche” che hanno catalizzato l’attenzione della critica. Si tratta di un vero e proprio successo globale tra i collezionisti, incluso in The genius of photography, il programma della BBC del 2007. Nel 2013 al lavoro di Ventura vengono dedicati due brevi documentari: A ocean of images del regista canadese Helen Doyle e uno della Televisione Svizzera.

Del 2016 un altro documentario, un lungometraggio questa volta, del regista danese Erik Van Empel.

Sempre nel 2016 inzia la collaborazione come scenografo al Lyric Opera di Chicago e per il Teatro Regio di Torino.

Ha esposto inoltre al MACRO, The Hague Museum of Photography, All’Aja, alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna a Roma, durante i Rencontres de la Photographie ad Arles, al MART di Rovereto e alla Biennale d’Arte a Venezia, nel Padiglione Italia.